Il tecnico basco è stato presentato ufficialmente come nuovo allenatore del Real Madrid. Ha firmato fino al 2028 ed eredita il progetto di Carlo Ancelotti con l’ambizione di avviare una fase riconoscibile e vincente.
Xabi Alonso è stato presentato ufficialmente come nuovo allenatore del Real Madrid, in una cerimonia tenutasi lunedì presso la Ciudad Deportiva di Valdebebas. Dopo aver firmato un contratto fino a giugno 2028, l’allenatore si è mostrato emozionato accanto al presidente Florentino Pérez, che ha sottolineato la sua appartenenza all’“ADN madridista”. Inizia così una nuova fase, caratterizzata da un mix di nostalgia, responsabilità e fame di successi: l’ex centrocampista blanco torna a casa con la missione di rinnovare l’identità di una squadra che vuole continuare a dominare l’Europa.
Ritorno emotivo e responsabilità storica
“È un giorno che segnerò per sempre sul calendario”, ha detto Alonso. “Appena entrato a Valdebebas, ho sentito di essere tornato a casa. Questo legame non si è mai spezzato. Ora è il momento giusto per rinascere. Sono qui con orgoglio e voglia di rappresentare qualcosa di così grande”.
Florentino Pérez ha aggiunto: “Xabi incarna i nostri valori: lavoro, umiltà e grandezza. È stato protagonista dell’era dorata iniziata a Lisbona con la Décima, e ora torna per scrivere un nuovo capitolo. I tifosi hanno fiducia in lui”.
Un’eredità da onorare e un futuro da scrivere
Alonso ha voluto ringraziare Ancelotti: “Prima di guardare al futuro, voglio ringraziare Carlo Ancelotti. È stato un allenatore, un mentore, una persona speciale. Senza di lui non sarei qui. Raccogliere la sua eredità è un onore”. Poi ha aggiunto: “Voglio costruire una squadra che emozioni e coinvolga i tifosi. Che quando la gente guardi la partita dica: ‘Questo è il mio Real Madrid’”.
Primo impegno: Mondiale per Club e strategia futura
Il debutto ufficiale di Alonso sarà al Mondiale per Club, previsto a giugno negli Stati Uniti. Un primo banco di prova prima della preparazione estiva e della definizione del mercato, su cui il tecnico sta già lavorando con la dirigenza sportiva.
“Non arrivo con richieste, ma con voglia di costruire. La base è ottima, voglio potenziarla. Il calcio moderno richiede flessibilità e dinamismo, e noi ci lavoreremo ogni giorno”, ha spiegato.
Filosofia tattica: flessibilità e pressione intelligente
Sul piano tattico, Alonso ha dichiarato: “Non ho un modulo fisso. L’importante è leggere bene i momenti della partita. A volte giocheremo con quattro difensori, altre con tre. Voglio una squadra proattiva ma anche intelligente. La pressione alta deve avere senso, non essere una religione. Contano efficienza e connessione emotiva col gioco”.
Modric, Rodrygo e Bellingham: prime parole sulla rosa
Parlando di Modric, Alonso ha detto: “Ci siamo visti da poco. Allenarlo sarà un privilegio. Ci sono decisioni che spettano al club, ma già stiamo discutendo insieme il futuro”.
Su Rodrygo, oggetto di voci di mercato: “È un giocatore spettacolare e del Real Madrid. Voglio parlargli come a tutti, perché lo merita. Sarà importante”.
Su Jude Bellingham, ha affermato: “È un calciatore speciale. Ha solo 21 anni ma un impatto da fuoriclasse. Può essere centrale nei prossimi anni del club. Per me è un centrocampista totale, voglio valorizzarlo al massimo”.
Influenze e approccio personale
Alla domanda su quali allenatori abbiano influenzato il suo stile, Alonso ha risposto: “Ho imparato da tutti: Ancelotti, Mourinho, Guardiola e mio padre. Ho osservato, anche quando le decisioni andavano contro di me. Oggi ho il mio metodo, costruito grazie a loro”.
Conclusione: Realismo e ambizione
Con la nomina di Xabi Alonso, il Real Madrid apre un nuovo ciclo. Conoscenza del club, idee moderne e forte identità sono i capisaldi del nuovo progetto. I tifosi sognano che la squadra di Alonso sia riconoscibile e vincente come quella del passato recente, con sei Champions League in dieci anni.
L’era Alonso è cominciata. Ora tocca a lui accendere di nuovo la passione del madridismo.