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Torino: in panchina da 20 anni, chi sarà il colpevole?

Serie A, Torino

Squadre smantellate e idee confuse: Cairo silura Vanoli, ma premia chi non fa mercato

Il 12 ottobre 2023 segna un altro punto d’inizio controverso in casa Torino. Il presidente Urbano Cairo ha deciso di esonerare l’allenatore Alessio Vanoli, lanciando così un segnale di crisi profonda all’interno della società granata. Una scelta durissima, che riporta in luce le fragilità di un team spesso in balia delle proprie incertezze.

Negli ultimi anni, il Torino ha vissuto un continuo rimpasto di allenatori. Da Ivan Juric a Marco Giampaolo, passando per Sinisa Mihajlovic e Walter Mazzarri, l’elenco degli esoneri si allunga senza sosta. Allenatori che, al netto delle loro buone intenzioni, hanno dovuto fare i conti con una dirigenza che sembra mancare di una visione chiara. Vanoli, subentrato in una piazza che avrebbe dovuto risollevarsi, si è trovato a gestire una rosa continuamente indebolita. L’addio di Buongiorno, uno dei pezzi pregiati, è un chiaro esempio di come la società non stia mantenendo le promesse, lasciando l’allenatore in balia di scelte imposte anziché volute.

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Sotto l’egida di Davide Vagnati, il direttore tecnico del Toro, il mercato si è caratterizzato per colpi a sorpresa più che per strategie consolidate. L’arrivo di nomi poco noti come Demba Seck al posto di un esperto del calibro di Miranchuk ha evidenziato l’incertezza nella pianificazione della rosa. Ciò che risalta è la discrepanza tra l’investimento economico e la qualità dei giocatori; un equilibrio che non è riuscito a reggersi e che costringe gli allenatori a operare in un contesto poco favorevole.

Questa situazione non può durare a lungo. Il Torino ha bisogno di stabilità e chiarezza, e il prossimo mercato rappresenta un’opportunità cruciale. Con Cairo e Vagnati che continuano a gestire le operazioni, l’allenatore di turno rischia di cadere vittima delle stesse dinamiche che hanno portato all’esonero di Vanoli. L’atteggiamento di Cairo, che sembra privilegiare chi non ha ancorasaputo offrire un mercato all’altezza, potrebbe rivelarsi un boomerang.

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Se il Torino vuole tornare a brillare in Serie A, è fondamentale che la dirigenza stabilisca un piano solido. Sia che si tratti di investire adeguatamente nel mercato, sia che si tratti di definire un’identità chiara, la squadra deve muoversi rapidamente per evitare di perdere contatto con le competizioni importanti. Solo così sarà possibile interrompere il ciclo negativo che ha messo a rischio non solo la stagione attuale, ma il futuro stesso del club.

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