La Juventus tra incertezze e rinnovamenti: le parole di Fabio Ravezzani
In una stagione contrassegnata da alti e bassi, la Juventus ha chiuso il campionato di Serie A al quarto posto. Durante un intervento su TMW Radio, il direttore di TeleLombardia, Fabio Ravezzani, ha analizzato la situazione attuale dei bianconeri, ponendo l’accento sulle recenti decisioni dirigenziali e sul futuro di giocatori chiave come Dusan Vlahovic.
Ravezzani ha espresso dubbi riguardo al rinnovo di Igor Tudor come allenatore. "La sua conferma da parte di Comolli, dopo che sembrava destinato a lasciare la squadra, è un segnale di una Juventus che naviga a vista", ha affermato. L’allenatore, secondo Ravezzani, non ha dimostrato di essere la scelta giusta per un club di grande tradizione come la Juventus.
La situazione di Vlahovic è un’altra questione spinosa. "È estremamente complicata e nasce da scelte discutibili della dirigenza", ha commentato Ravezzani. Il contratto firmato da Vlahovic, con un incremento annuo del salario, è visto come un errore strategico. Risultato? Il giocatore ha mostrato segni di crisi psicologica, il che lo ha reso meno appetibile sul mercato. “Se vuole davvero investire su se stesso, potrebbe essere il caso di cercare altre opportunità”, ha aggiunto.
A complicare il quadro, Ravezzani ha citato una nuova strategia da parte di Comolli per affrontare i problemi legati agli infortuni. "Affidarsi ai dati è fondamentale, ma non basta. In una grande squadra come la Juve, l’obiettivo è vincere", ha sottolineato. Il direttore ha quindi descritto la Juventus come “la grande malata del calcio italiano”, evidenziando che per tornare a competere a livello alto è necessaria una cura radicale.
Con la prossima stagione alle porte, gli scenari per la Juventus sono incerti. I cambiamenti in panchina e sul mercato potrebbero influenzare profondamente le ambizioni della squadra. Gli occhi sono puntati sulla dirigenza e sulle scelte che faranno, cruciali per il rilancio di un club che ha fatto la storia del calcio italiano. I tifosi possono solo sperare in una stabilità che al momento appare lontana.