Rosario Fiorello

Oklahoma City travolge Minnesota nella Gara 1 delle Finali della Western Conference

Gli Oklahoma City Thunder hanno aperto la serie con autorità, imponendosi nettamente 117-95 sui Minnesota Timberwolves nella Gara 1 delle Finali della Western Conference NBA, disputata al Paycom Center. Con una prestazione straordinaria di Shai Gilgeous-Alexander, autore di 33 punti, i Thunder hanno stabilito il ritmo della serie contro un avversario visibilmente in difficoltà.

Gilgeous-Alexander ancora protagonista

Il canadese Shai Gilgeous-Alexander, 26 anni, ha dimostrato ancora una volta perché è considerato uno dei giocatori più decisivi di questi playoff. Ha chiuso con 33 punti, 6 rimbalzi e 5 assist, registrando la sua sesta partita di post-season con almeno 30 punti. La sua presenza su entrambi i lati del campo è stata fondamentale per contenere Minnesota e guidare la squadra a una vittoria che ha raggiunto un margine di 29 punti.

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Timberwolves senza risposte in attacco

Anthony Edwards, stella dei Timberwolves, ha vissuto una serata complicata. Nonostante i 19 punti segnati, il suo 38% al tiro (6 su 16) e le 4 palle perse hanno pesato sull’attacco dei suoi. Il resto del roster non ha brillato: solo Karl-Anthony Towns ha superato quota 15 punti (con 18), mentre la panchina ha contribuito con appena 22 punti complessivi.

I numeri confermano la supremazia dei Thunder

Oklahoma City ha dominato in tutte le statistiche chiave: 48-38 nei rimbalzi, 26-19 negli assist, e una migliore percentuale al tiro (52% contro il 41% di Minnesota). Anche da tre punti, i Thunder sono stati superiori, segnando 13 triple su 28 tentativi, mentre i Timberwolves si sono fermati a 9 su 34.

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Prossimo incontro: si torna in campo giovedì

La Gara 2 si disputerà giovedì 22 maggio, sempre al Paycom Center di Oklahoma City, dove i Thunder hanno mostrato tutta la loro forza durante la stagione, con una media di oltre 125 punti segnati a partita in casa.

Con questo successo, OKC si porta avanti 1-0 nella serie al meglio delle sette e lancia un messaggio chiaro: Minnesota dovrà rivedere tattiche e rotazioni per restare in corsa.

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