Inter: dopo l’eliminazione dal Mondiale, serve un cambio di rotta
L’Inter, reduce dall’eliminazione dal Mondiale per Club, non è però in una situazione drammatica. Secondo quanto riportato da Luigi Garlando sulla Gazzetta dello Sport, l’esperienza negli Stati Uniti ha portato 33 milioni in cassa e tracciato due percorsi fondamentali per il futuro della squadra: uno tecnico e l’altro temperamentale.

In particolare, l’inserimento di Petar Sucic e Valentin Carboni durante la partita contro il Fluminense ha rivitalizzato Lautaro Martinez, mai veramente coinvolto nel gioco fino a quel momento. La partita, descritta come un "valzer lento", ha messo in evidenza l’urgenza di una maggiore qualità individuale e capacità di saltare l’uomo. La mancanza di "apriscatole" ha limitato l’Inter, che ora deve puntare sulle qualità di giovani talenti e su acquisti mirati nel mercato.
Tuttavia, l’aspetto più criticato è l’assenza di etica e determinazione nella prestazione della squadra. Questa mancanza è stata evidenziata dalla prestazione di Matteo Darmian e Stefan de Vrij, che non hanno brillato come ci si attendeva. Anche Marcus Thuram ha mostrato segni di disinteresse, evocando interrogativi sullo spogliatoio. Le dure parole del capitano impongono ora una riflessione interna e una "resa dei conti" tra dirigenti e giocatori, affinché vengano allontanati i "giocatori non all’altezza".
Il riferimento a modelli di comportamento gioca un ruolo chiave nella riflessione di Cristian Chivu. Il suo occhio si posa su Fabio Fognini, un atleta che, nonostante l’età, ha dimostrato che cuore e passione possono fare la differenza. La dedizione e la tecnica mostrata da Fognini in campo, rappresentano per l’Inter il percorso da seguire: più talento e maggiore verve in campo.
L’Inter si trova ora di fronte a una cruciale fase di transizione. Le prossime scelte di mercato, unite a una rinnovata etica di lavoro, definiranno il percorso della squadra in vista della Serie A e della Champions League. Solo così potrà tornare a competere ai massimi livelli.
