Calciomercato Lazio: Ultime ore di trattative tra esuberi e incertezze
La chiusura del calciomercato si avvicina e la Lazio si trova in una situazione intricata. Mentre altre squadre perfezionano gli ultimi acquisti, i biancocelesti fanno i conti con delle difficoltà nel gestire gli esuberi e le operazioni in uscita.
Uno dei nomi più chiacchierati è quello di Gigot, difensore ex Marsiglia, accostato a club come Cremonese, Siviglia e persino a squadre arabe. Tuttavia, i suoi persistenti problemi fisici bloccano il trasferimento, rimandando ogni possibile accordo a gennaio.
La situazione si complica ulteriormente per i tre esuberi storici: Fares, Kamenovic e Basic. Tutti e tre in scadenza a giugno, sono destinati a rimanere fino alla fine del contratto, data la difficoltà di piazzarli e i loro ingaggi pesanti. Portare questi giocatori a rinunciare a stipendi di 1,6 milioni per Basic, 1,2 per Kamenovic e 600 mila per Fares si sta rivelando quasi impossibile.
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Il Toro debutta col botto: vittoria a Cesena!Alcune voci indicano che oltre a Gigot, anche uno tra Patric e lo stesso Basic potrebbe saltare. Si sta considerando un rinnovo "tattico" per spalmare l’ingaggio e facilitare un trasferimento a Empoli. Tuttavia, con il tempo che passa veloce, questa opzione appare sempre più difficile.
Fino ad ora, il calciomercato della Lazio ha visto solo due cessioni ufficiali: Tchaouna al Burnley per 15 milioni e il riscatto di Casale da parte del Bologna per 6,8 milioni. Queste operazioni, sebbene utili, non hanno aperto a ulteriori movimenti né in entrata né in uscita.
Il risparmio ottenuto dai due trasferimenti rappresenta l’unica buona notizia per la società. La gestione degli esuberi, tuttavia, rimane un problema significativo per la dirigenza biancoceleste.
Con la chiusura del calciomercato alle porte, la Lazio si appresta a concludere una sessione caratterizzata da più delusioni che successi, con una rosa ancora pesante e non in linea con il progetto tecnico. I tifosi aspettano ora un finale di mercato che possa sorprendere, ma i segnali attuali non sono dei più incoraggianti.
