TikTok Australia ha pubblicato un factcheck su se stessa intitolato “La verità su TikTok: Separare il mito dal fatto”. L’azienda di social media cinese ha cercato di mettere le cose in chiaro riguardo alle controversie sull’utilizzo dei dati degli utenti e sulla sua presunta associazione con il governo cinese. Tuttavia, l’analisi di alcune delle affermazioni dell’azienda ha sollevato nuove domande sulla sua trasparenza.
La verità dietro Tik Tok: un’analisi critica delle affermazioni dell’azienda
Il rapporto “Mito contro fatto” di Tik Tok Australia ha definito alcuni aspetti critici come “miti”, tra cui la proprietà cinese dell’azienda e la sede centrale in Cina. Tuttavia, un’analisi più dettagliata ha rivelato che almeno il 20% dell’azienda è di proprietà cinese e che ByteDance, la società madre di TikTok, si descrive come una società “con sede in Cina”.
Inoltre, la politica di moderazione dei contenuti di TikTok, che ha incluso la censura di video su argomenti delicati come Piazza Tienanmen e Falun Gong, è stata fonte di preoccupazione per molti utenti.
Mentre le società di social media di ogni tipo raccolgono e condividono i dati degli utenti, l’app TikTok è stata al centro di una serie di controversie riguardo alla protezione dei dati degli utenti. Il fatto che Tik Tok possa ancora accedere ai dati dei dispositivi governativi australiani tramite un’applicazione sui telefoni personali è stata una delle principali preoccupazioni sollevate dal governo australiano.
Nonostante TikTok affermi di non “manipolare i contenuti in modo da favorire il governo cinese o danneggiare gli interessi australiani”, l’algoritmo segreto dell’app rende difficile verificare queste affermazioni.
L’importanza di una maggiore trasparenza da parte delle società di social media
È importante che le società di social media come TikTok diventino più trasparenti riguardo alla loro politica di raccolta e condivisione dei dati degli utenti e alla loro politica di moderazione dei contenuti. Questa maggiore trasparenza può aiutare a dissipare le preoccupazioni degli utenti e a ristabilire la fiducia nell’uso di queste app.