❘ Pubblicato: 2023-01-18T12:48:59
❘ Aggiornato: 2023-01-18T12:49:10
Agli studenti dell’Università del Texas ad Austin è stato vietato l’uso di TikTok mentre erano sulla rete del college poiché più istituzioni hanno represso l’app.
Negli ultimi due anni, TikTok si è consolidato come una parte fondamentale della routine quotidiana della maggior parte degli utenti dei social media, poiché è diventato il nuovo hub dei video virali.
Tuttavia, ci sono state molte polemiche sulla sua sicurezza, specialmente negli Stati Uniti. Molti funzionari eletti lo hanno segnalato come una minaccia alla sicurezza a causa dei suoi proprietari cinesi, ByteDance, e c’era persino la minaccia che potesse essere bandito a livello nazionale quando Donald Trump era presidente.
Tale divieto non è stato implementato, ma negli ultimi mesi diversi Stati si sono presi la responsabilità di interromperne l’uso sui dispositivi governativi. Ora, l’Università del Texas ad Austin sta seguendo l’esempio.
Perché TikTok è vietato all’Università del Texas?
Esatto, agli studenti dell’Università del Texas ad Austin ora è vietato utilizzare TikTok quando sono connessi alle reti WiFi del college.
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“Oggi l’università ha bloccato l’accesso a TikTok sulle nostre reti”, ha dichiarato l’università in un’e-mail a livello di campus. “Non sei più in grado di accedere a TikTok su nessun dispositivo se sei connesso all’università tramite le sue reti cablate o WIFI.”
Il Texas è uno degli stati che ha ordinato ai funzionari governativi di non utilizzare la piattaforma dei social media su nessun dispositivo che acceda alle loro reti o mentre si trova in un edificio governativo.
TikTokTikTok è stato bandito in diversi stati.
Questa direttiva è stata messa in atto per “eliminare il rischio per la sicurezza informatica rappresentato da TikTok” attorno a “informazioni potenzialmente sensibili” che gli utenti potrebbero avere.
Come notato, un certo numero di stati in tutta la nazione ha già iniziato a reprimere l’uso di TikTok, ma non è ancora diventato una cosa nazionale. Resta da vedere se altri stati che non hanno già messo in atto una direttiva simile, e naturalmente altre università, seguiranno l’esempio.